giovedì 14 marzo 2013

Viva Mexico Skull!!!

Dopo un periodo intensissimo, è tornata la calma, almeno sotto il profilo "scolastico", quindi la mia produzione è ripartita, e il progetto da portare a termine è quello di aprire finalmente, il mio negozio su Etsy! Senza perdermi in chiacchiere, vi mostro la prima creazione di questa settimana di calma, in cui ho potuto lavorare! ^_^


Tempo fa,  acquistai nel mio negozio di fiducia Et voilà, a Parma, questa magnifica medaglina con teschio messicano e l'àncora (io adoro le àncore!!!). Fui colpita soprattutto dai colori, e poi anche dal teschio molto allegro e primaverile, lontano dall'idea di lugubre e tetro. Mi accorsi subito, che metterla su una semplice catenina con palline, le faceva  perdere molto la sua allegria....e così ho formulato un piccolo rosario con questi cristallini colorati, che si aggancia a un pezzo di catenina, ripreso poi anche su un lato della collana.


In realtà...volevo mettere nel centro, un'altra catenina sottile con una piccola chiave, che richiama il teschio... ma non so se alla fine l'aggiungerò, perchè vi dirò che mi piace già molto così....vedremo...




Non sono riuscita a scattare una foto mentre la indosso, ma non mancherà l'occasione dato che la metto spessissimo!
La collana non è replicabile, ma ci sono medagliette di tutti i tipi nel negozio Et Voilà di Parma, e addirittura potete portare una foto e farvela personalizzare! Ce ne sono anche di più piccole, e con doppi ganci per farne dei bracciali! E poi il bello è anche dare sfogo alla propria fantasia e creare nuove combinazioni, con tanti colori o semplici!
Per info come sempre lasciate un commento e io vi ricontatterò per rispondere a tutte le vostre domande.
Se vi va lasciate un commento anche solo per dirmi cosa ne pensate. Se la trovate orribile ditemelo in modo che non mi sembri stia crollando il mondo (ihihihihhiihhi :P), anche se siete sempre tutti carinissimi e gentilissimi con me, e io vi ringrazio davvero tanto!!! Vi mando un bacione, alla prossima!!!

XDXD

venerdì 8 marzo 2013

CineSpina presenta : Quartet

Con due giorni di ritardo, a causa mia ovviamente, ma eccoci qua!!! Oggi CineSpina ci parla di un film che tratta un argomento bellissimo, la musica lirica. Io ovviamente sono di parte, ma non ho visto il film e non posso dire la mia...vediamo cosa ci dice a proposito la nostra cinefila!!! :D


“Quartet”
di Dustin Hoffman
Con tutta la devozione che si deve ad un attore del suo calibro, l’esordio alla regia del grande Dustin Hoffman si ricorderà se non altro per essere un omaggio sentito e scanzonato alla musica classica. Il suo “Quartet” sembra avere tutti gli ingredienti della commedia inglese destinata a diventare un piccolo cult. Tratta dall’opera teatrale di Ronald Harwood la storia si sviluppa attorno alle figure di quattro ex-cantanti lirici nella casa di riposo Beecham House, di rimando verdiano.
Dopo Amour di Michael Haneke, il cinema torna ad affrontare le problematiche della terza età, che, questa volta, non è in lotta contro la malattia bensì contro le glorie perdute del passato. Alla difficoltà di accettare il decorso del tempo si contrappone, però, la capacità di rileggere le note della vita da una nuova prospettiva, virtù propria della saggezza senile. Così, malgrado l’Alzheimer e l’osteoporosi, i protagonisti trovano la volontà di prepararsi ad un’esibizione in occasione dell’anniversario della nascita di Giuseppe Verdi, finanziando Beecham House con i fondi ricavati. Ci riusciranno proprio grazie all’amore per la musica, lo stesso che gli ha accompagnati nella loro esistenza e a sua volta riflesso di quello dello stesso Hoffman. Dedizione che emerge sia nel rimando continuo ad opere e ad interpreti del passato sia nella ritmica del film, continuamente scandita, forse con eccessiva ridondanza, da una serie di aree tra le più celebri del repertorio lirico.
La vicenda di Jean Horton (Maggie Smith), star dell’opera, che, dopo una vita sacrificata al successo a discapito degli affetti personali, non riesce ad accettare l’attuale declino, ne è la chiave interpretativa. Sarà il conforto e la consolazione di un amore coltivato in segreto e rinvigorito proprio dal tempo, a dischiudere in lei la possibilità di un riscatto.
I momenti di punta si devono alle battute incalzanti di due componenti del magico quartetto in particolare: l’istrionico Wilf (uno straordinario Billy Connolly) con la sua cinica ironia e la stralunata Cissy (Pauline Collins).
Eppure, nonostante la materia narrativa e la performance di attori bravissimi, il film manca di coerenza e forza, a partire dalla costruzione della storia, da cui non si riescono a cogliere a pieno le dinamiche sentimentali dei personaggi.
La sobrietà e la delicatezza della regia non sono qualità sufficienti a giustificare una sceneggiatura che appare debole, discutibile per certe scelte stilistiche di montaggio e dei dialoghi, in alcuni momenti prolissi se non addirittura superflui ai fini della narrazione. Considerando il fattore inesperienza, essendo un’opera prima, è come se nella sinfonia del film mancasse un senso di armonia generale.
Un commento a se merita la costruzione del finale, che da solo è sufficiente a condensare tutto il senso dell’opera:
lo spettatore, partecipe della piece teatrale del quartetto, vede aprirsi la scena, da cui gli anziani protagonisti, nel pieno del loro vigore e in procinto di cantare, appaiono di spalle. Non ci è dato di vederne l’esibizione e l’inquadratura lentamente si estende e si allontana dalle luci di Beecham House, lasciandone intuire la performance.
Il percorso, se intrapreso con volontà e determinazione vale quanto il risultato, ancor di più se a darci questa lezione di jeux de vivre non sono i giovani ma chi erroneamente crediamo non abbia più nulla da dirci.

Laura Spina